Metti i francobolli… nella pipa

(di Pantelis Leoussis – dal bollettino greco IL FILATELISTA TEMATICO) Sebbene la pipa sia apparsa in tutti i continenti da migliaia di anni, stranamente la sua origine esatta non è stata ancora scoperta.

Le prime pipe si riscontrano in Europa intorno al 500 AC, erano fatte di rami di alberi o canne. Gli Sciti e altri indoeuropei nomadi le usavano per inalare il fumo di canfora. Successivamente il tabacco e la pipa furono adottati dai Greci e dai Romani, oltre che dai popoli germanici e dalle tribù celtiche che utilizzavano come carica ogni tipo di erbe, preferibilmente foglie di tiglio.

Il tabacco come lo conosciamo oggi e la cultura che lo circonda, provengono dall’America. Già 500 anni fa, gli amerindi coltivavano questa pianta per scopi medicinali, ma anche per fumare. Avvolgevano foglie di tabacco a forma di grosso sigaro (lo chiamavano con il nostro noto nome “tabako”), bruciavano queste foglie insieme ad altre erbe e creavano così il loro famoso tabacco.La pianta del tabacco non esisteva in Europa e venne importata da Cristoforo Colombo che scoprì questa pianta durante la sua missione in America nel 1492. Al suo ritorno portò le informazioni e i campioni di piante, con il risultato che nelle successive missioni vennero importate altre piante e impiantati diversi vivai.

Alla fine del Cinquecento le prime pipe erano di argilla e provenivano principalmente dal nord Europa. Fu all’inizio del XVII secolo che William Baernelts si trasferì dalla nativa Inghilterra nei Paesi Bassi, dove iniziò la prima produzione “industriale” in serie di pipe in argilla. Il successo del progetto fu grande, con il risultato che la produzione si espanse in Inghilterra e nel sud della Francia.

Dopo la Guerra dei Trent’anni in Francia (1618-1648), a Dunkerque e Dieppe furono realizzate le prime pipe in argilla, ripetendo il modello olandese. Il porto di Dunkerque, infatti, svolse un ruolo fondamentale nel ricevere tabacco dal Nord America e distribuirlo in tutto il Paese, grazie al regime di ormeggio libero lì in vigore.

Non passerà molto tempo e applicando la costruzione sui modelli olandesi o inglesi, molte città francesi avranno i propri produttori.

Per tutta la seconda metà del XVII secolo il tabacco, che fino ad allora era in polvere e si assumeva per inalazione (come la cocaina), iniziò ad assumere la forma che conosciamo oggi. Ciò ha comportato un aumento significativo del consumo e della produzione di “tubi”.

Nel diciannovesimo secolo, gli sviluppi agricoli, tecnici e commerciali favorirono la proliferazione dei fumatori e l’accelerazione del consumo di tabacco. Il generale conte de Lasalle dichiarò che “un ussaro che non fuma è un cattivo soldato!”.

 Seguendo il consiglio del suo generale, Napoleone ordinò la creazione di una pipa che sarebbe stata progettata appositamente per i soldati in battaglia. Tuttavia, la storia narra che durante la guerra di Crimea (1853-1856), un tenente responsabile di un reggimento di soldati perse entrambe le mani a causa del fuoco nemico durante l’assedio di Sebastopoli. In una delle sue mani teneva ancora la pipa! Fu lui a dare il nome “bouffarde”, nome con cui la pipa è conosciuta in Francia fino ad oggi.

Durante questo periodo, a metà del diciannovesimo secolo, comparvero le prime industrie di pipe in Francia che emerse come un importante produttore, con molti prodotti che divennero famosi e riconosciuti a livello internazionale.

Nel corso del ventesimo secolo, la pipa entrò ufficialmente nell’esercito e divenne una sorta di simbolo, un marchio di fabbrica dei soldati francesi e degli ufficiali britannici della prima guerra mondiale. In questi tempi di conflitto erano in voga le espressioni francesi “Aller au casse-pipe” (letteralmente, “andare alla pipa rotta”, che significa “andare in guerra”) e “casser sa pipe” (“rompere la pipa”) che si usava per intendere la “morte”.

La pipa divenne in seguito un accessorio distintivo di famosi filosofi, scrittori e pensatori in genere, ma anche per eroi di romanzi, come Sherlock Holmes, l’ispettore Maigret, e altri.

Tuttavia la pipa non sembra di moda in questo momento, e a differenza della popolarità che il fumo di pipa aveva qualche decennio fa, sta diventando sempre più raro oggigiorno incontrare la caratteristica figura di un fumatore con il “bocchino” in bocca.

 
 Riproduzione riservata
Gen 31, 2022 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Metti i francobolli… nella pipa
http://www.siacomputer.it by S.I.A. COMPUTER