I francobolli sui carboni ardenti

(di Pantelis Leoussis – dal Bollettino greco IL FILATELISTA TEMATICO) La camminata sul fuoco, la ben nota tradizione di camminare a piedi nudi su braci o pietre roventi, viene eseguita per dimostrare la supremazia dello spirito sul corpo e il potere che può scaturire da un’energia collettiva.

In effetti, la camminata sul fuoco viene spesso eseguita in gruppo ed è accompagnata da canti e danze varie. L’esperienza comunitaria del ritorno alle origini è anche un modo per mostrare la propria fede nelle energie e negli spiriti della natura, specialmente per gli Indù.

La pratica della camminata sul fuoco è documentata in India fin dal 1200 a.C. : l’immunità al fuoco o all’incombusto è menzionata anche nel libro di Isaia. Molti ritengono che la camminata sul fuoco sia una cerimonia piro-adorante, pagana e comunque orgiastica, che ha una chiara connessione con antiche cerimonie e misteri di carattere dionisiaco. In Grecia la camminata sul fuoco si chiama Anastenaria e si ritrova ancora oggi nell’area greca, principalmente in Tracia, sulle rive del Mar Nero e in quella che era la Romilia orientale, così come in molte regioni della Macedonia.

Tuttavia, ci sono scienziati che, riferendosi alla moderna Anastenaria, ritengono che questa pratica fosse sconosciuta in tutta l’antica Grecia, perché nella tradizione indoeuropea è irrispettoso camminare sul fuoco. Il motivo è che il fuoco è sacro.

Una forma popolare di fuochi d’artificio che esisteva in tutta Europa sotto il nome di “escouvion” era una celebrazione in cui i giovani saltavano sul fuoco e poi lanciavano candele accese sugli alberi. Tuttavia, i pochi esempi noti nel mondo indoeuropeo della pirotecnica provengono da influenze straniere, dovute alla sacralità del fuoco, come detto sopra.

In generale, durante la cerimonia che viene eseguita collegialmente, camminare a lungo a piedi nudi su uno strato di carboni ardenti, senza avvertire dolore o procurarsi ustioni, sembra a prima vista sovvertire le leggi della natura. Allo stesso tempo, sono state formulate varie interpretazioni scientifiche del fenomeno, secondo le quali questa azione può non essere una violazione delle leggi naturali, ma viene effettuata sotto intense influenze psicologiche che nessuno può contestare, un fatto testimoniato dalla “non ustione” osservata.

Tuttavia, la teoria più condivisa sembra essere che i marciatorι sul fuoco, poiché si trovano in uno stato di trance in cui il corpo produce una quantità eccessiva di sudore, stiano essenzialmente camminando su uno strato di vapore mentre le loro piante dei piedi sono a contatto con i carboni ardenti. Il sudore evapora, e la quantità di vapore che interviene tra i carboni e la pelle, avendo una temperatura di circa 100 gradi, non può provocare scottature. Qualcosa di simile accade quando bagniamo con la saliva il dito e lo mettiamo sulla piastra calda o sul ferro da stiro caldo per verificare se brucia. Se il dito è asciutto ci bruceremo, ma questo non accade a un dito bagnato per il motivo sopra menzionato.

Tuttavia, il superamento della propria naturale paura del fuoco non è un fenomeno semplice anche quando esiste la “certezza” della precedente teoria. È invero  la trance in cui si trovano i marciatorι sul fuoco che li aiuta a superare la paura. È uno stato di trascendenza mentale dalla realtà, un abbassamento del livello di coscienza in cui il reale è sostituito dall’ideale e con esso tutto ciò che ne consegue.

In alcune cerimonie di marcia sul fuoco la durata dell’iniziazione e dell’induzione in trance durano a lungo. Ma in altri casi dura pochi minuti o addirittura secondi. Nel secondo caso si verifica il processo del “tempo precedente”, dove un evento che si ripete brevemente attraversa il ciclo ideologico cerebrale.

Secondo la tesi universitaria di un medico inglese sulla camminata sul fuoco, è stata introdotta a Reunion, in Africa, dai primi immigrati tamil dall’India meridionale e da Ceylon, e da allora è continuata, ogni anno dalla fine di dicembre all’inizio di gennaio.

Un altro scienziato, fondatore del Firewalking Institute for Research and Education, afferma di aver introdotto la pratica della camminata sul fuoco in Nord America negli anni ’70, che divenne presto popolare negli Stati Uniti. Secondo la spiegazione scientifica data dagli scienziati lì, il legno e il carbonio, a differenza dei metalli, hanno una bassa capacità termica e sono pessimi conduttori di calore. Se il camminante non si ferma lungo il percorso e i suoi piedi sono asciutti, i carboni a 70°C non hanno il tempo di bruciarlo. Ma anche l’isolamento che crea una pelle dura e pesante, le ceneri a 55°C, nonché la condizione sferica della pianta del piede, sono altri fattori che spiegano questo fenomeno.

I francobolli hanno spesso ricordato questa tradizione e talvolta il fatto che uno Stato ricordi con una emissione questa tradizione popolare, come accade per le isole Fiji, da la misura di quanto sia presente nello spirito popolare e nelle usanze.

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Mag 7, 2023 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su I francobolli sui carboni ardenti
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