Piazza del Carmine: evoluzione di uno spazio pubblico caro ai cagliaritani

(GDB) Ricorrendo i centoquaranta anni dalla collocazione della statua della Vergine al centro della Piazza del Carmine (1882), ci soffermiamo brevemente sulla storia di una delle piazze più amate dai cagliaritani, aiutati da alcune immagini d’epoca.

Nella prima immagine vediamo piazza del Carmine verso il 1865. A destra, proprio all’angolo tra la piazza e via Sassari, la Chiesa di San Nicolò di Bari, distrutta da un incendio nel 1869. Sentiamo cosa ci racconta in merito il Canonico Giovanni Spano: “Attraversata la piazza, a man sinistra si trova la chiesa di San Nicolò di Bari, chiesa nazionale dei Napoletani. Nella facciata vi è lo stemma, molto grande, del principe Pignatelli il quale ne fu il fondatore. Si racconta che questo principe trovandosi in mare con tutta la sua famiglia, ed essendo sorta una forte burrasca, fece voto di edificare una chiesa a questo Santo nella prima terra dove salvo sarebbe approdato. Essendosi la nave rifugiata nel golfo di Cagliari, fece tosto eseguire una chiesa che diede ad uffiziare ai Napoletani, i quali vi avevano una congregazione che poi si sciolse. Aveva un buon reddito che ora è ridotto a pochi censi, ed agli affitti di alcune case fabbricate attorno alla stessa chiesa. E’ uffiziata in tutte le domeniche, e nelle feste principali.” (Giovanni Spano, Guida della città e dintorni di Cagliari, Cagliari, Tipografia Timon, 1861.)

La chiesa, a causa dell’incendio subìto, venne demolita nel 1869 e l’area venne ceduta alla famiglia Carboni che vi edificò una struttura in legno destinata ad ospitare spettacoli. La stessa famiglia Carboni successivamente realizzò in quell’area il “Politeama Carboni”, che vediamo in una foto del 1900, nel quale si svolsero spettacoli popolari di vario genere; avanspettacolo, commedie, drammi, esibizioni circensi e di varietà. (anche questo teatro venne distrutto da un incendio).

L’intraprendente Famiglia Carboni aveva realizzato il primo stabilimento balneare nel 1862 alla Plaia (Sa Perdixedda). L’impianto verrà smantellato nel 1897 nell’ambito dei lavori per la realizzazione del molo di Ponente. Eccolo in una foto dell’epoca.

Tornando alla piazza, questa si presenta come un vasto sterrato ed era sede di fiere di bestiame. Diventerà una vera piazza in senso urbano e moderno, solo nell’ultimo quarto dell’Ottocento anche se l’idea di realizzare in quel luogo una piazza “razionale” era molto remota. Infatti i primi progetti erano stati affidati a Giuseppe Sbressa e Gaetano Cima tra il 1839 e il 1841.

In questa terza immagine vediamo una diversa e successiva sistemazione. Nell’angolo a destra, dove poi sorgerà il magazzino Fadda, ci sono già, oltre la rivendita di legnami, magazzini, officine e rimessaggi di carretti. La foto ci restituisce una suggestiva vista del Castello.

Come sopra ricordato, nel 1882 venne collocata al centro della piazza la statua dell’Immacolata. Come vediamo nell’immagine di seguito, originariamente il fronte della statua della Madonna era rivolto in modo perfettamente parallelo alla via Sassari, mentre oggi si osserva una rotazione di circa 15 gradi verso il palazzo delle poste.  La rotazione della statua è effetto dei bombardamenti subìti dalla città nel 1943.

Infine un’immagine dall’alto della piazza nel primo dopoguerra, quando assunse il nome di piazza XXVII marzo per ricordare la proclamazione di Roma capitale d’Italia. Riprese il suo antico nome nel 1930.

 
 Riproduzione riservata
Mar 4, 2022 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Piazza del Carmine: evoluzione di uno spazio pubblico caro ai cagliaritani
http://www.siacomputer.it by S.I.A. COMPUTER