Nudi tra i francobolli

(di Pantelis Leoussis – dal Bollettino greco IL FILATELISTA TEMATICO) Uno degli argomenti più popolari e discussi nell’arte è il nudo. La sua vista evoca più associazioni ed emozioni contrastanti di qualsiasi altra immagine.

Artisti nel corso dei secoli sono stati accusati, scomunicati, emarginati a causa dell’uso del nudo nei loro soggetti, ma allo stesso tempo hanno conquistato l’ammirazione, l’accettazione e l’adorazione del mondo per le loro opere.

Nell’antichità il corpo umano era considerato opera di Dio e il concetto di nudo come lo conosciamo oggi non esisteva. Ecco il motivo dello sforzo di rappresentarlo in tutta la sua gloria e perfezione … un’opera sempre altamente spirituale.

Con la diffusione del cristianesimo cambia la considerazione sociale del nudo. Era un peccato raffigurare il corpo umano, non solo nudo, ma il minimo sospetto di velata nudità nei suoi dettagli, nel Medio Evo poteva equivalere alla scomunica e perfino alla condanna a morte da parte dell’Inquisizione. Ne sono prova le agiografie, dove il corpo dei santi è puramente descrittivo e le loro caratteristiche sono simili tra loro. E in Occidente abbiamo pochi esempi di performance art, dal momento che affondò anche essa le sue radici nel Medioevo.Ma il mondo non dimenticò la libertà dello spirito e la bellezza dell’antica arte greca. Alla prima occasione la riscoprì in tutto il suo splendore, dando così vita ad una delle più grandi e conosciute correnti d’arte: il Rinascimento. Tale era la sete del mondo per la ricerca della perfezione e dell’alta estetica, che ha rapidamente discolpato la vista del nudo, poiché era il mezzo elettivo per ritrarre questi modelli e questi valori.

Per poter far fronte a queste aspettative, gli artisti hanno proceduto con due innovazioni. In primo luogo, hanno utilizzato per la prima volta modelli nudi nei loro laboratori e, in secondo luogo, hanno sezionato i cadaveri a porte chiuse in modo da poter comprendere a fondo l’anatomia umana.

Ma la grande scommessa era come avrebbero raffigurato il corpo nudo nelle loro opere, in modo che potesse essere ammirato senza associazioni volgari. In un primo momento si sono rivolti alla ricetta collaudata degli antichi, di porre i corpi in posture eleganti, naturali, aggraziate. Poi hanno reso le figure più complicate, più difficili, hanno dato loro movimento e torsioni, in modo che si potessero studiare tutti gli aspetti corporei del movimento umano.

Infine, i corpi sono sempre glabri così alludendo a concetti di purezza fisica e morale.

Entrando finalmente nel Novecento, avviene l’ultima grande rivoluzione della nudità, dove gli artisti, stanchi del falso conservatorismo della loro società, decidono di scioccare il pubblico con opere che ritraggono le loro modelle nude, con i capelli e in pose che guardano direttamente negli occhi dello spettatore. La loro intenzione era di ricordare al mondo che l’onestà, la rettitudine e l’autenticità del carattere erano virtù scomparse dalla società e il bisogno di autocritica era imperativo.

Da allora il nudo è sempre tornato all’arte e l’arte al nudo, non solo come soggetto prediletto ma anche come scommessa personale con gli artisti del passato. Ma le ragioni che li portano a questa scommessa rimangono le stesse. Ecco perché la prossima volta che rimaniamo colpiti e disorientati dalla vista di una persona nuda, sarà il caso di ripensarci!In filatelia la tematica “nudo nell’arte” è molto seguita tanto che i vari Paesi del mondo hanno emesso una grande quantità di francobolli con questo soggetto.

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Nov 17, 2022 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Nudi tra i francobolli
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