L’assedio di Parigi: con i ballon monté ha inizio la posta aerea

Un tema filatelico che negli ultimi decenni ha riscontrato il favore dei collezionisti e degli studiosi di storia postale, è l’ “Aerofilatelia”, ovvero lo studio e la ricostruzione della storia del trasporto delle corrispondenze con mezzi aerei.

L’argomento si può affrontare con diverso impegno. Si parte dalla semplice raccolta dei francobolli che riproducono i vari tipi di aerei, per passare alla tematica aerea dove illustrare argomenti attinenti al volo, ovvero la stessa storia dell’aeronautica militare e civile, e del trasporto delle corrispondenze per posta aerea.

C’è chi parte da lontano, ovvero dalla posta trasportata dai piccioni viaggiatori: ed in senso lato, questa è veramente da considerare la prima “posta aerea”.

A tal proposito si ricorda che ancora durante la prima guerra mondiale, i piccioni viaggiatori sono stati utilizzati per il trasporto di corrispondenza militare.

Sussisteva un apposito servizio chiamato “Colombaie militari”, del quale esiste anche una cartolina illustrata a colori, di tipo “reggimentale” (1903).

Oltre questo remoto metodo che utilizzava le doti di orientamento e fedeltà di un animale e non un mezzo costruito dall’uomo, il punto d’origine della posta aerea organizzata, è da molti considerato il trasporto delle corrispondenze per mezzo dei Ballon monté, durante l’assedio di Parigi del 1870.

L’occasione è appunto l’assedio posto dai prussiani alla capitale francese. La guerra era stata dichiarata il 19 luglio 1870 dai francesi per questioni dinastiche relative alla Corona Spagnola, nell’intento di impedire un rafforzamento del ruolo della Prussia in Europa.

La Francia, sebbene costretta dagli avvenimenti ad iniziare il conflitto, era militarmente impreparata ad affrontare una guerra in campo aperto e pertanto subì pesanti sconfitte, la peggiore delle quali fu quella del il 1° Settembre, passata alla storia come la disfatta di Sedan.

L’intera Armata francese si trovò accerchiata e fu costretta ad arrendersi. Lo stesso Imperatore Napoleone III, venne preso prigioniero e a Parigi venne proclamata la Repubblica.

Il successivo 18 settembre i prussiani iniziarono l’assedio di Parigi, isolando la città dal resto del Paese ed interrompendo tutte le comunicazioni postali e telegrafiche.

L’assedio di Parigi continuò fino al 28 gennaio 1871, quando la città si arrese e venne firmato un armistizio.

Durante il blocco della città i parigini tentarono con diversi mezzi di comunicare con l’esterno: affidarono le missive ai cani legandole ai loro collari, ma gli animali venivano catturati. Provarono ad inserire i messaggi all’interno di sfere di zinco o di legno, e abbandonarle alla corrente della Senna, ma gli assedianti avevano steso delle reti e intercettavano le sfere.

Non rimaneva altro che … il cielo e quindi il rischioso utilizzo dei ballons montés, per il trasporto della corrispondenza.

Questi palloni aerostatici con pilota a bordo, con una rapida ascensione, riuscivano ad eludere l’accerchiamento ed i tentativi di abbattimento e a portare così fuori dalla cerchia degli assedianti, le corrispondenze civili e militari.

Vennero lanciati sessantasette palloni aerostatici: non tutti ebbero buona sorte. Alcuni vennero catturati dalle truppe prussiane, altri caddero per motivi tecnici o perché abbattuti o incendiati; due si persero nell’oceano, ma la maggior parte di essi riuscì nell’intento di spezzare l’accerchiamento e portare gli oggetti postali in un luogo che permettesse il successivo inoltro a destino delle corrispondenze. Si stima che i palloni abbiano trasportato 10 tonnellate di corrispondenza.

Era prescritto che le lettere avessero un formato ridotto e che il peso fosse il minimo indispensabile. Le missive venivano consegnate direttamente all’aerostato ovvero affidate per l’inoltro al servizio postale cittadino, che continuò a funzionare per tutta la durata dell’assedio.

Le missive inoltrate con gli aerostati, riportano sulla soprascritta, quasi sempre,  l’indicazione manoscritta o l’impronta di un timbro con la dicitura “ballon monté”.  Si è riusciti a ricostruire tutte le date di partenza dei palloni, il loro percorso previsto e quello effettivo.

Un’epopea pionieristica che rapisce per il suoi aspetti avventurosi. Ma non finisce qui il fascino di questa storia di uomini, di voli e di sogni che si librano nel cielo del progresso e della conquista.

Ben presto i cieli sarebbero stati solcati dai grandi dirigibili, dai gloriosi Zeppelin, e poi ancora gli aerei, i razzi, la posta catapultata dalle navi, fino ad arrivare alle buste trasportate sulla luna dall’Apollo 11, nel Luglio del 1969.

Un capitolo essenziale e affascinante della storia dell’umanità, è questo dedicato ai pionieri del volo: “quei pazzi sulle macchine volanti”. I francobolli e gli oggetti postali costituiscono una memoria formidabile di questa avventura, di questa sfida contro la forza di gravità che l’uomo ha vinto.

Altro aspetto da non trascurare, dal punto di vista storico e collezionistico, è quello dei primi voli di collegamento, ed i grandi voli in “formazione di stormo” nei quali l’Italia vanta un indiscusso primato, con la Crociera aerea del Decennale e con la Crociera in Sud America del Generale Italo balbo, eroe dell’aviazione Nazionale.

L’argomento è affascinante e si presta all’impianto di svariati tipi di collezione dove non ci sono limiti agli interessi dei singoli collezionisti, come non ci sono confini nel cielo.

La storia dell’Aeronautica, o meglio del volo, è quella della realizzazione di un ancestrale sogno dell’umanità, presente già nei miti dell’antichità: librarsi nell’aria come simbolo estremo e sublime di libertà. Una facoltà riservata nella mitologia solo alle divinità.

Lug 23, 2018 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su L’assedio di Parigi: con i ballon monté ha inizio la posta aerea
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