Il parafulmine tra i denti

(di Pantelis Leoussis) Benjamin Franklin (1706-1790) è stato uno dei patriarchi degli Stati Uniti d’America. Uomo di grande cultura ed erudizione, illustre scrittore e stampatore, teorico e politico, scienziato, inventore, attivista sociale, militare e diplomatico.

La sua passione per la ricerca in generale e per l’elettricità in particolare, lo ha portato ad osservare un fenomeno che era sfuggito a tutti prima di lui.

Un giorno, mentre faceva volare un aquilone, questo fu colpito  da un fulmine e prese fuoco. Questo fenomeno ha stimolato l’intelligente e curioso ricercatore a chiedersi se ci fosse un modo tecnico e sicuro per attirare i fulmini e annullarne la potenza distruttrice.

Legò una chiave di metallo ai suoi aquiloni e continuò a farli volare nel corso dei temporali, finché il 15 giugno 1752 ottenne ciò che cercava ovvero “catturare” il suo primo fulmine: l’elettricità era passata attraverso la corda dell’aquilone e aveva raggiunto la chiave. Aveva quindi provato scientificamente che era possibile attirare e convogliare l’energia elettrica dei  fulmini per mezzo di strutture metalliche, impedendogli così di colpire altri punti.


Un anno dopo, nel 1753, iniziarono ad essere installate le prime aste metalliche lunghe dai cinque ai dieci metri, con punta in rame o platino, che sono materiali ad alta conduttività elettrica. La loro graduale installazione sui tetti negli Stati Uniti, e successivamente nel resto del mondo, ha contribuito a salvare innumerevoli vite e ha prevenuto molti incendi. La funzione delle barre di metallo è quella di portare a terra l’elettricità dei fulmini. Lì, sono collegati ad una linea sotterranea, attraverso la quale conducono l’elettricità nel sottosuolo, dove viene assorbita, senza danneggiare nessuno.

Dal 1753, anno in cui Franklin pubblicò i suoi studi sui fulmini, e quindi la sua grande idea su come domarli, sono state evitate innumerevoli disgrazie e molte vite e beni materiali sono stati salvati.

È interessante notare che, quasi 300 anni dopo, ci sono ancora molti parafulmini in tutto il mondo che continuano ad essere utilizzati esattamente come li aveva progettati Franklin.

Nel 1918, fu il turno di Nikola Tesla, il grande scienziato serbo che, tra le altre cose, ha scoperto la corrente alternata, di perfezionare l’invenzione di Franklin. Tesla si rese conto che la punta del parafulmine ionizza l’aria e quindi attrae i fulmini. Allo stesso tempo, però, trasforma l’aria circolante in un condotto, che potrebbe causare danni incontrollabili. Sulla base di queste osservazioni, ha creato un parafulmine con un punto di raccolta e un’ampia base, che si è rivelato molto più sicuro dell’originale.

Successivamente, la combinazione di nuovi materiali e nuove tecnologie ha aggiunto maggiore complessità e sicurezza al parafulmine, evolvendosi soprattutto verso due direzioni. La prima si riferisce a parafulmini deionizzanti con carica elettrostatica, al fine di eliminare i campi elettrici delle costruzioni ed evitare così la creazione di fulmini su di esse. Oggi, la maggior parte degli esperti ritiene che l’efficacia di questo metodo non sia stata dimostrata. Il secondo campo di sviluppo si è orientato a parafulmini con dispositivo di evacuazione, che misura le cariche elettrostatiche delle nuvole, prevedendo così quando verrà generato un fulmine. Quando si verificano le condizioni previste, viene lanciato un impulso elettromagnetico verso l’alto, in modo da catturare il fulmine a distanza che riportato in tal modo ai parafulmini, risulta depotenziato.

È stato affermato che un boemo, Prokop Diviš, costruì un parafulmine il 15 giugno 1754, indipendentemente dall’invenzione di Benjamin Franklin. Tuttavia, queste circostanze non sono mai state confermate dagli storici.

Vale la pena ricordare qui che la Torre Eiffel è stata progettata come un gigantesco parafulmine. È stata infatti concepita come un laboratorio per tutti i tipi di ricerca scientifica, e in particolare per la verifica di teorie legate all’elettricità e alla meteorologia. Questo enorme parafulmine, alto oltre 325 metri, riceve una media di 5 fulmini all’anno. Nel 1902, per la prima volta, il fotografo M. G. Loppé ha catturato il momento in cui il fulmine colpisce la torre e questa immagine è diventata un emblema di Parigi.

“Il parafulmine è stato inventato da Benjamin Franklin, ma è stato decisamente perfezionato da Nikola Tesla.”

 

 

 

 

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Ott 13, 2020 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Il parafulmine tra i denti
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