Giovanni XXIII, il Papa buono: quando i francobolli si acquistavano anche per fare beneficenza

(GDB) Venti anni fa, il 3.9.2000 veniva beatificato Papa Giovanni XXIII, successivamente santificato da Papa Francesco in data 27.4.2014.

L’occasione è buona per una breve riflessione su un aspetto della filatelia forse non troppo evidente: una premessa storico – filatelica è opportuna.

Lo Stato Pontificio ha emesso i suoi primi francobolli il 1.1.1852, sotto il Pontificato di Pio IX, Papa e Re. Con la breccia di Porta Pia e la conquista di Roma da parte delle truppe del Regno d’Italia, finisce il 20.9.1870 l’uso dei francobolli emessi da questo Stato Sovrano.

 

Dopo una parentesi durata 59 anni, durante la quale la Santa Sede ha utilizzato francobolli italiani per affrancare le corrispondenze, con il concordato dell’11 Febbraio 1929, fortemente voluto da Benito Mussolini, tra gli altri accordi intrapresi, viene riconosciuto allo Stato della Città del Vaticano, il diritto di emettere ed utilizzare francobolli propri.

La collezione dello Stato del Soglio di Pietro è dunque composta dalla parte antica, precedente all’unità d’Italia e da quella moderna che ha inizio nel 1929 e che viene suddivisa in parti corrispondenti ai diversi pontificati che si sono succeduti, da Pio XI a Francesco I regnante.

Tra i pontificati più collezionati vi è proprio quello di Giovanni XXIII, al secolo Angelo Roncalli, un Papa cui i fedeli italiani e di tutto il mondo sono particolarmente legati. Certamente alla diffusione del collezionismo delle emissioni di questo pontificato contribuì il boom della filatelia italiana iniziato intorno al 1964 quando quel pontificato si era appena concluso con la morte del Papa il 3.6.1963.

Esaurita questa doverosa premessa, ritorno con la mente ai miei ormai lontani ricordi relativi a tanti collezionisti che acquistavano piccole quantità di francobolli della Città del Vaticano, certamente superiori a quelle necessarie, con l’esclusivo e dichiarato scopo di finanziare indirettamente le attività della Chiesa cattolica.  

Per quanto ai filatelisti, possiamo sospettare che l’acquisto “abbondante” servisse anche a soddisfare una desiderio di possesso che è tipico dei collezionisti. Ma questa considerazione non esaurisce il fenomeno perché anche Persone assolutamente estranee al mondo della filatelia e del collezionismo, acquistavano francobolli di Papa Giovanni (e in seguito degli altri Papi) col solo ed esplicito fine di finanziare la Chiesa.

Un 8 per mille ante litteram? Direi di si: i francobolli sono stati e sono anche questo. 

I motivi della popolarità di Giovanni XXIII sono da ricercare nel rapporto diretto che questo Papa seppe stabilire con la gente comune, un fatto alquanto nuovo. Alcuni episodi sono rimasti scolpiti nella memoria e nella cultura popolare.

Nel Natale del 1958 il papa visitò i bambini malati dell’ospedale romano del Bambin Gesù, dove con una naturale e soave dolcezza impartì ai piccoli la Sua benedizione: si narra che alcuni bimbi  lo scambiarono per babbo Natale.

Il giorno dopo effettuò la storica visita ai carcerati di  Regina Coeli, iniziando il discorso con la celebre frase “Non potete venire da me, così io vengo da voi… dunque eccomi qua, sono venuto, m’avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore…la prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari”.

Giovanni XXIII è ricordato come il Papa dell’Ecumenismo e del Concilio Vaticano II, che innovò profondamente alcuni precetti della Chiesa di Roma.

Memorabili alcuni improvvisati discorsi, come quello detto della luna pronunciato nel giorno dell’apertura del Concilio, allorquando venne chiamato a gran voce dalla folla di piazza San Pietro ed affacciatosi alla finestra disse:Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera, a guardare a questo spettacolo, che neppure la Basilica di San Pietro, che ha quattro secoli di storia, ha mai potuto contemplare”.

“La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità e grazia di Dio, facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra: Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del Bene”.

“Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza”. 

Oggi i francobolli del Pontificato di Giovanni XXIII, pur ingiustamente coinvolti nel deprezzamento di quelli del Pontificato successivo, durante il quale si sviluppò una speculazione filatelica senza precedenti, sono ancora molto collezionati in Italia e in tutto il mondo, anche a testimonianza della grandezza storica e religiosa del personaggio.

Nella foto  d’apertura la serie di due valori del 1963, che celebra il conferimento a Giovanni XXIII del premio Balzan per la pace. Catalogo Sassone N° 360/61: costa …15 centesimi, sia nuova che usata. Un pezzetto di storia tutto sommato…a buon prezzo.

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Gen 20, 2020 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Giovanni XXIII, il Papa buono: quando i francobolli si acquistavano anche per fare beneficenza
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