Cacciatori di topi: un’insolita tematica filatelica

 (di Pantelis Leoussis) Molta della storia dell’umanità si può rappresentare attraverso i francobolli, fin anche la professione di … cacciatore di topi che è fiorita in particolare alcuni secoli fa, ma che  continua a essere praticata ancora oggi, predando un altro tipo di roditori.

Intorno al 1600, i cacciatori di topi giocarono un ruolo importante nella lotta contro la peste, questa terribile piaga che nel Medioevo ha colpito ripetutamente l’Europa. Era già noto che la sua diffusione avveniva attraverso la pulce del ratto: il topo nero che viveva tra la popolazione, colonizzò le case di legno e si nascose nella paglia dove dormivano i poveri.

La presenza di ratti era un fenomeno molto comune ed era ormai chiaro che la piaga fosse effettivamente associata a questi animali. Ma, sorprendentemente, c’erano anche alcuni dottori che difendevano le pulci! Sostenevano che i loro morsi fossero una specie di medicina, poiché procurando il sanguinamento…eliminavano del sangue in eccesso negli esseri umani!

Nonostante le opinioni eretiche di questi medici, continuava la battaglia dei cacciatori per sradicare i topi. Tuttavia, ci è voluto molto tempo per rendersi conto a pieno che questi roditori causano la peste, così che la loro caccia venisse generalizzata.

La caccia ai topi ha ispirato molti scrittori, soprattutto di fiabe, che illustrano l’importanza di questa professione.

Il più famoso racconto ispirato ad una leggenda tedesca, ovvero “Il cacciatore di ratti di Hameln”, è dei fratelli Grimm:

 

“La vita era facile per la gente di Hameln in Germania. I poveri non erano troppo poveri e i ricchi avevano molto più di ciò che loro serviva. Ma invece di essere felice, la gente era egoista e il loro unico pensiero era il divertimento. Ma un terribile incidente si è verificato in Hameln … la vigilia di Natale del 1283 gli abitanti stavano preparando intensamente per la festa. Ovunque si levavano odori di salsiccia, tacchino arrosto, torte, crostate al forno.

In tutta questa confusione, nessuno ha notato un topo che velocemente entrava attraverso le porte della città. Ne seguirono un altro, un altro e un altro … dopo cinque minuti i ratti divennero cento e dopo un’ora più di mille. Ben presto l’intera città fu infestata. I topi scivolarono sotto le porte, scavalcando le grondaie e cadevano in dozzine dai comignoli. La gente cercava invano di salvare il cibo, ma i topi stavano divorando tutto. Presto non rimase nulla per la festa.

Subito dopo i topi iniziarono a dilaniare cuscini, libri, sedie, e uccisero i gatti. Invano, i residenti  cercarono di ucciderli con veleni per topi: divoranano il veleno come se fosse zucchero. Ormai disperato, il sindaco pose una taglia sui topi: chi avesse liberato la città dal flagello avrebbe ricevuto mille monete d’oro.

Fu allora che uno straniero con un flauto in mano apparve ad Hameln. Disse che era un cacciatore di topi e promise che se gli avessero pagato quell’importo, avrebbe liberato la città dagli invasori. Non appena l’accordo fu chiuso, cominciò a suonare una strana melodia col suo flauto. Tutti i topi iniziarono a uscire dalle case e a seguirlo fino a gettarsi nel fiume dove lo straniero li condusse.  Alla fine, topi e ratti annegarono tutti.

Ma gli avidi residenti di Hameln, scampato il pericolo si rifiutarono di pagare quanto promesso Visibilmente arrabbiato, il cacciatore di topi lasciò la città senza dire nulla. Tornò indietro il 26 giugno, sempre con l’abito del cacciatore e sempre con il flauto in mano. Non appena raggiunta la piazza centrale iniziò a suonare una melodia diversa, ugualmente strana. Questa volta tutti i bambini sotto i quattro anni hanno iniziato a seguirlo e questi li ha condotti su una montagna, dove sono scomparsi.

Da allora la montagna è stata chiamata “la montagna delle bambole”, e in un certo punto  sono state poste due enormi pietre a forma di croce. “

Ai nostri tempi non ci sono più cacciatori di topi comuni. Ma esistono i cacciatori di topi muschiati. Non più per lo sradicamento di epidemie, ma per il danno che questi causano alle colture e alla stabilità delle zone costiere. Infatti i topi muschiati creano enormi reti sotterranee di cunicoli che minacciano gli argini.

E’ noto che nella primavera del 1905, un principe ceco, di ritorno da una battuta di caccia in Alaska, ha portato con se tre coppie di topi muschiati. Li rilasciò in libertà in due laghi vicino Praga e, dopo vent’anni, metà ‘Europa era piena di questi animali.

Tuttavia, dopo aver scoperto che i topi muschiati moltiplicandosi rapidamente minano la stabilità di dighe e argini  ed essendo erbivori, saccheggiano le colture, è iniziata una battaglia per cercare di ridurne il numero.

Il topo muschiato prende il suo nome da una ghiandola che emana un profumo di muschio. Il manto è marrone con la pancia grigia. Appare come un incrocio tra castoro, topo e coniglio. La sua lunghezza media è di circa 30 cm e pesa da 0,9 a 1,8 kg. Le sue zampe anteriori sono corte e quelle posteriori molto più grandi.

Vive in portici sotterranei, sulle rive dei fiumi. Il suo cibo consiste di piante acquatiche, radici, erbe e talvolta pesci. Tranne la volpe e l’uomo, ha pochi nemici naturali.

Si riproduce molto velocemente: genera normalmente sei piccoli tre volte l’anno, che sono capaci di riprodursi dopo appena cinque mesi.

Soprattutto nei villaggi olandesi, dove il terreno è sotto il livello del mare e i topi muschiati costituiscono un grosso problema per la stabilità delle dighe, l’attività dei cacciatori è ancora oggi insostituibile. La caccia si svolge in particolare nei mesi di febbraio e marzo. Vengono utilizzate trappole speciali che hanno come esca pezzi di carota. A volte un cacciatore esperto può catturare fino a trecento animali in un solo giorno.

Tuttavia, in Grecia ed in Italia pur interessate dal problema della presenza di topi e ratti, non si è mai sentito parlare di una professione di “cacciatore di topi”!

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Giu 23, 2019 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Cacciatori di topi: un’insolita tematica filatelica
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