Breve storia del collezionismo filatelico 2/2

L’ampiezza mondiale e la solidità duratura del fenomeno collezionistico e commerciale, determinò nell’opinione pubblica la convinzione che “i francobolli sono come i soldi”, opinione che decade solo alla fine degli anni ’60 del Novecento, per una serie di circostanze che affronteremo in altra sede.

Si riteneva addirittura che l’investimento in francobolli mettesse al riparo dall’inflazione.Ho reperito qualche anno fa una lettera di un commerciante palermitano di francobolli, che, in piena guerra, scrive al fratello che si trova a Roma e gli raccomanda: “Sonda il terreno per l’acquisto di francobolli di un certo interesse, perché il denaro vale sempre meno e il futuro è troppo incerto. Indirizzati sulle serie più pregiate delle Colonie e sulle serie celebrative, magari presso i Comitati promotori”.

La risposta del fratello: “In seguito ad un abboccamento con quel mio amico che sai, ho appreso che Egli già da tempo impiega i suoi capitali in acquisto di francobolli usati che accantona in attesa del buon momento…”.

Ed effettivamente è possibile affermare che alcuni collezionisti, commercianti ed investitori, che con lungimiranza, hanno concentrato l’attenzione sui materiali più rari e antichi, hanno ottenuto nel tempo, notevoli risultati economici.

Al contrario la filatelia contemporanea, spesso soggetta a fenomeni speculativi e basata su politiche commerciali di marchio, più che sullo studio e la ricerca, è interessata da qualche anno da un calo di interesse.

Ritornando ai fenomeni collegati alla nascita del collezionismo e determinati dalla sua esplosiva affermazione, ricordiamo che nel 1862 a Parigi veniva edita la prima guida per i filatelisti: “Manuel du collectionneur de timbre-poste”, a cura di Monsieur G. B. Moens. Di quell’anno anche i primi albums per la raccolta, editi da G. L. Lallier.

Il primo negozio di filatelia era già stato aperto a Bruxelles addirittura nel 1850!  In Italia il primo negozio di filatelia venne aperto a Torino nel 1864, dai signori Cocorda e Arduin. La prima asta di francobolli si è svolta negli stati uniti nel 1870.Il primo catalogo italiano fu pubblicato a Torino, a cura del famoso collezionista Ulisse Franchi. 

Il primo catalogo illustrato è probabilmente quello di Frederick Booty, pubblicato da H. & C. Treacher; Brihton, Agosto 1862; con disegnati (!) 200 francobolli dall’Argentina a Wurtemberg. Nel 1876 Teodoro Mayer fondò a Trieste il primo periodico dal titolo ”Il corriere filatelico”.

Certamente indiscutibile il primato inglese in tema di associazionismo.

Infatti nel 1862 venne fondata a Londra la “Royal Philatelic Society”. In Italia la prima associazione a costituirsi fu la Società Filatelica Lombarda nel 1892.

Tra le più antiche d’Italia anche la “Associazione Filatelica di Cagliari ”, fondata nel 1922.

Il fenomeno del collezionismo filatelico, ha conosciuto dalla fine dell’Ottocento e fino agli anni ’60 del Novecento, un successo così capillare che in questi sessanta anni il termine “collezionista” era utilizzato come sinonimo di filatelista. Il modo di collezionare si è continuamente evoluto. Dalla semplice raccolta dei materiali, si passò velocemente allo studio ed alla collezione “sistematica” ovvero cronologica.

Negli anni ’60 del Novecento, si consolidò la tendenza alla raccolta della storia postale, ovvero del documento postale integro, che offre maggiori informazioni e quindi possibilità di studio e di ricerca.

 Alla fine degli anni ’70, una ventata di innovazione portò alla ribalta la collezione “tematica”, ovvero la trattazione e l’illustrazione, attraverso i materiali filatelici, di un tema di proprio interesse, come p. es. “I mammiferi”, “Lo scoutismo”, “l’energia”, “ Le civiltà pre colombiane”, “I mezzi di trasporto”, etc. etc. . Negli ultimi venti anni una grossa espansione si è registrata nel settore della Aerofilatelia. Ovvero lo studio e la collezione degli oggetti postali e dei cimeli che testimoniano la storia dell’avventura dell’uomo nello spazio, dalla posta spedita con i piccioni viaggiatori, ai ballon monté, allo shuttle Enterprise.

I cambiamenti epocali indotti dalla tecnologia, sulla società e sul costume, registrati in tutto il mondo negli ultimi 30 anni, hanno aumentato a dismisura l’offerta di hobbyes e passatempi, si pensi solo all’impatto di INTERNET, sulle giovani generazioni. 

La società contemporanea non induce ad un passatempo riflessivo, culturale e di ricerca, come la filatelia. Ciò nonostante, ancora oggi, pur non costituendo più un fenomeno di massa, e pur avendo perso milioni di appassionati, sostituiti parzialmente dalle giovani generazioni, il collezionismo filatelico e storico postale (la collezione dell’oggetto postale completo), è il passatempo più diffuso nel mondo.

Ne sono testimonianza le Federazioni internazionali e nazionali che uniscono migliaia di Associazioni cittadine, centinaia di manifestazioni e mostre nazionali ed internazionali, decine di aste mensili di rilievo nazionale, europeo e mondiale, centinaia di vendite per corrispondenza, convegni commerciali, mercatini, negozi in tutte le medie e grandi città del mondo, centinaia di cataloghi, riviste specializzate e non ultime migliaiadi offerte quotidiane di francobolli su E-BAY, DELCAMPE, CATAWIKI ETC….

Mi sono chiesto più volte il perché del grande successo dei francobolli e del collezionismo storico postale, ed i motivi di una vitalità che sfida i grandi sconvolgimenti intervenuti, e la stessa bassa utilizzazione dei francobolli in quanto tali, ormai sostituiti funzionalmente da label, o macchinette affrancatrici o convenzioni dirette. 

Oltre i motivi sopra delineati, al di la del fascino della grafica, dell’amore culturale per la ricerca e per la raccolta, della rarità per alcuni pezzi, del valore o dell’interesse storico per altri, ritengo che vi sia una considerazione che racchiude tutto il fenomeno: il fatto che sui francobolli è stata impressa per sempre la storia di questi ultimi 170 anni che hanno segnato, nel bene e nel male, il destino dell’umanità.

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Mag 23, 2018 | Posted by in Articoli | Commenti disabilitati su Breve storia del collezionismo filatelico 2/2
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